Un’ altro capitolo della storia della Mario Levi è raccontato dalla prestigiosa rivista internazionale Auto& Design.
La giornalista Ali Filippini celebra i 70 anni dell’azienda, fondata nel 1946 da Mario Levi Gattinara, e oggi, forte di un’esperienza di 25 anni, è leader nel settore della lavorazione delle pelli per l’Automotive. L’articolo ripercorre tutta la storia della ML sin dall’inizio, che risale all’immediato dopoguerra, periodo in cui Mario Levi, all’età di 21 anni, fu socio fondatore di una conceria a Ciriè, nelle valli di Lanzo, poco lontano da Torino. La produzione era destinata alla manifattura delle calzature – a quell’epoca le forniture per auto erano ben lontane dalla realtà.
Il mestiere, Mario Levi Gattinara lo aveva appreso frequentando la scuola di conceria a Torino, in quegli anni la più prestigiosa del paese insieme a quella di Napoli, laureandosi in seguito in chimica industriale.
Per molti anni è stato consulente delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale dell’America Latina, nonché consulente dell’Industrialconsult di Roma, per studi di fattibilità nel sud America, il Dottor Levi fu una figura di spicco all’interno del settore sin da principio.
Gli anni Cinquanta sono un periodo fulgido per l’azienda, che si inserisce perfettamente nel gran fermento dell’epoca per la ricostruzione e la rinascita dell’Italia. In seguito inizia la produzione in Veneto per poi compiere il passo che porterà la produzione all’estero, prima in Somalia, poi in Venezuela, per tornare quindi in Italia negli anni Settanta. Di ritorno a Torino, l’azienda inizia a lavorare con l’industria automotive, cominciando naturalmente con il gruppo Fiat, e il brand Alfa Romeo in particolare, per poi ampliare progressivamente il raggio delle sue collaborazioni.
Sono i due figli del fondatore, Elisa e Guido Levi Gattinara, oggi attuale presidente, a sostenere l’azienda e a prenderne il timone, dando il via negli anni Novanta a una forte espansione geografica. La ML aumenta così la sua capacità produttiva, acquisendo la totale indipendenza nella scelta ed approvvigionamento del grezzo, anche attraverso l’apertura di nuove sedi in Italia e all’estero.
E nell’ultimo ventennio il processo industriale si estende ancora di più, andando a completare la catena con la produzione di fodere cucite.
Questa in breve la storia, riportata sulla rivista internazionale specializzata nel design, dell’azienda che grazie alla cultura della pelle e a una politica imprenditoriale lungimirante, è riuscita a ritagliarsi un ruolo di primo piano a livello internazionale.

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